Rimini | Edilizia, la crisi non getta la spugna: mille operai senza lavoro
Continua la crisi per i costruttori edili riminesi. Gli ultimi numeri disponibili sono stati forniti oggi nel corso dell’assemblea annuale di Ance. I dati della Cassa mutua edile di Rimini, e confermati dall’indagine congiunturale sul settore, dimostrano che le imprese attive passano da 788 del 2008 a 609 del 2012 con un calo di 179 aziende pari al 23 per cento. Gli operai attivi passano da 4.572 del 2008 a 3.578 del 2012 con un calo di 994 addetti. “Una situazione – fanno notare da Ance – che si aggraverà ancora di più con la perdita definitiva dei lavori dell’autostrada che vede impegnati circa 400 operai. Pertanto gli addetti passeranno da 3.578 a 3.178 con un calo rispetto al 2008 del 22 per cento”.
Per quel che riguarda la consistenza del portafoglio ordini in edilizia negli appalti pubblici l’86 per cento del campione ha visto una diminuzione e il 14 per cento ha visto il dato in aumento, negli appalti privati il 91 per cento ha avuto una diminuzione, il 9 per cento ha visto il dato stabile. Per quel che riguarda i lavori in proprio, il 78 per cento li ha visti in calo. Sono stabili per il 22 per cento. L'occupazione rispetto al primo semestre 2012 è diminuita nel 36 per cento dei casi, è rimasta stabile nel 57 per cento e aumentata nel 7 per cento.
Lavori pubblici, le gare di appalto aggiudicate nella Provincia di Rimini sono state 122 per un importo complessivo di circa 38 milioni di euro, delle quali 39 per 11 milioni di euro riguardano opere edili, mentre 83 per 27 milioni riguardano opere infrastrutturali. Il peso delle imprese extraregionali che si sono aggiudicate gare nel nostro territorio è stato per il 2012 del 47 per cento (nel 2011 era del 25 per cento). Il peso delle imprese regionali è, invece, il 53 per cento di cui quello della nostra Provincia è il 29 per cento. Il ribasso medio degli affidamenti è stato del 15,7 per cento.
Non lasciano ben sperare, infine, nemmeno le previsioni relative al primo semestre 2013 in merito agli ordini rispetto al 2012. Numericamente, il 66 per cento degli imprenditori prevede una riduzione, mentre il 34 per cento ritiene che il mercato rimanga stabile. Per le opere infrastrutturali: negli appalti pubblici l'85 per cento prevede una diminuzione, il 15 per cento una stazionarietà. Negli appalti privati c'è una forte riduzione nel 60 per cento dei casi, stazionarietà per il 40 per cento. Per i lavori in proprio si parla di un calo nel 75 per cento dei casi e di stazionarietà nel 25 per cento.
L'occupazione è prevista in diminuzione nel 50 per cento dei casi e stabile nel restante 50 per cento.
Per quel che riguarda il ricorso alla cassa integrazione, è da escludere per il 14 per cento, poco probabile per il 21 per cento, probabile ma limitata per il 22 per cento e probabile e consistente per il 43 per cento.